domenica 29 dicembre 2013
Stella Marina Testa di Gorgone
Sempre nel settore "creature marine", uno dei ricercatori incaricati di catalogare il materiale della collezione ha rinvenuto una cassa stretta e quasi quadrata. Al suo interno è contenuta una rara stella marina proveniente dal Mar Mediterraneo: quella che viene definita "Testa di Gorgone".
Molto rara, fotofobica e tipicamente notturna; questa particolare stella marina si trova nel Mar Mediterraneo occidentale, sulla costa dell'Oceano Atlantico e sulle coste della Spagna e del Senegal; comune in Algeria e in Marocco. Vive dai 30 metri di profondità fino agli 800 metri. Il nome italiano deriva dal mito delle Gorgoni, figure della mitologia greca, che avevano serpenti al posto dei capelli. Si ritiene che un esemplare di grandi dimensioni abbia generato il mito di Scilla.
NOTA: aggiunta il 1/2/2017
l'esemplare di stella marina testa di gorgone, si sta lentamente decomponendo. Ad oggi è rimasto intatto circa il 70% dell'esemplare di origine. Tale fenomeno sembra essere causato dal naturale passaggio del tempo. Cambi di pressione ed umidità non hanno apportanto variazioni al decadimento. Procedendo all'attuale velocità , la Testa di Gorgone è destinata a scomparire entro 2 anni.
sabato 28 dicembre 2013
Topo bicefalo Mummificato
Un piccolo box facente parte degli scaffali con materiale inerente alle anomalie mediche, nascondeva il corpo mummificato di un topo a due teste. Un caso di Policefalia animale (un'anomalia non molto rara nel regno animale.
Le testimonianze iconografiche dirette comprendono sia le raffigurazioni di divinità con una pluralità di teste indipendenti, sia quelle di una pluralità di volti ‘concentrati’ in un’unica testa. Il primo caso è testimoniato nei tempi più antichi da una figura tricefala di divinità rappresentata in un sigillo di Mohenjo-Daro (India prearia, 3° millennio a.C.). Nel secondo tipo si ha spesso una tricefalia basata sul volto centrale. La bicefalia si presenta soprattutto come bifrontismo, cioè con figure in cui le volte craniche sono incorporate tra loro mentre i due volti, indipendenti, sono orientati in direzione opposta: esempi classici Borea e Argo, Giano ecc.
Molte leggende di creature mostruose nascono proprio da questa anomalia: basti pensare ai draghi dell'iconografia germanica, o alla stessa idra.
Il Pesce Palla e la Tetradotossina.
In una delle casse stivate nel magazzino nel reparto "Creature Acquatiche", c'era il corpo di un pesce palla essiccato insieme a una fialetta di tetradotossina ed il relativo antidoto (sconosciuto).
Il Pesce palla, pur non essendo un ottimo nuotatore per via della rigidità del proprio corpo, non risulta oggetto di predazione poiché dotato di due particolari sistemi di difesa: è in grado di ingurgitare rapidamente grandi quantità di acqua, diventando molto grande e difficile da inghiottire anche per predatori di grosse dimensioni; inoltre la sua carne contiene un veleno molto potente, la tetradotossina, una neurotossina che inibisce la funzione respiratoria, portando rapidamente alla morte.
Nella cassa ci sono anche alcune rappresentazione raccolte dal professore, una in particolare rappresenta un vecchio dipinto chiamato "La caduta degli angeli" dove il Diavolo stesso viene raffigurato come un grosso pesce palla.
Il primo caso registrato di avvelenamento da tetrodotossina si ha nel diario di bordo del capitano James Cook. Egli registrò di come in un'occasione la sua ciurma mangiasse le parti carnee bianche del pesce palla pescato nei tropici, ed in seguito alimentasse i maiali presenti a bordo (come riserva alimentare vivente) con i rimasugli del pesce come pelle, fegato e gonadi. L'equipaggio sperimentò ottundimento e mancanza del respiro, mentre il mattino dopo i maiali vennero trovati tutti morti. Col senno di poi, è chiaro che la ciurma ingerì una blanda dose di tetrodotossina, mentre i maiali mangiarono quelle parti del corpo del pesce palla che contengono la maggior concentrazione della tossina, ricevendo in questo modo una dose letale.
venerdì 27 dicembre 2013
Resti di una Sirena (Jenny Haniver)
ref. n°1- scaffale n°2- settore M
Una delle prime casse aperte della collezione, portò alla luce quell oche sembrava il cadavere mummificato di una giovane sirena. Leggendo poi il diario del professore si scoprì che in realtà era un esemplare di pesce chitarra accuratamente modificato. Come descritto nel diario, si trattava di un Jenny Haniver.
Un Jenny Haniver è un falso mostro realizzato usando la carcassa di un pesce chitarra (una razza del genere Rhinobatidae), a cui si applicano tagli, ripiegature e mutilazioni fino a conferirle le sembianze di una creatura vagamente umanoide, in genere simile a un angelo o ad un demone. Lo scopo è solitamente quello di ingannare il prossimo, per esempio rivendendo il corpo spacciandolo per cucciolo di un drago, il cadavere di un extraterrestre o una qualche rarità criptozoologica. Ai Jenny Haniver si fa spesso riferimento come possibile spiegazione di alcune misteriose creature marine descritte in letteratura.
C'e un settore nel magazzino con molte casse simili....si crede che ci siano esemplari anche dei leggendari pesce Monaco e pesce Vescovo.
Sicuramente molti di questi Jenny Haniver sono responsabili delle storie di mostri marini degli ultimi secoli. Ma non di tutti.
Inventario degli oggetti
Gli oggetti della collezione sono del tutto particolari e unici e di svariate origini e natura. Alcuni sono artefatti mitologici creduti dispersi o addirittura inesistenti, carichi di energie mistiche e dotati di strane e incontrollate capacità. Altri oggetti sono resti mummificati o imbalsamati di creature fantastiche o estinte milioni di anni fa. Ogni settimana arrivano nuovi oggetti presso il museo, mentre altri già presenti vengono mandati in esposizioni e musei di tutto il mondo, per questo non possiamo garantire la presenza permanente di tutti gli oggetti che vedrete in queste pagine. In ogni modo, questa pagina verrà aggiornata e basterà cliccare sui vari link per avere le informazioni e altre foto sull'oggetto desiderato.
Ad oggi è possibile visitare la collezione presso il museo dell'Impossibile a Bagni di Lucca. Gli oggetti originali della collezione sono molti di più. Con il tempo saranno catalogati e descritti in queste pagine.
Inventario della collezione Alpini
aggiornato al 8/08/2021
Settore A - Artefatti di varia natura con presunti poteri particolari
La Katana Masamune
Banconote Funerarie Cinesi
Maschera del medico della peste
Maschera rituale MwanaPwo
Teste di terracotta del Barone De Lang
Amuleto a zampa di coniglio
La Mano della Gloria
La misteriosa pietra di Hu
Reperti del Mondiale dimenticato del '42
L'idolo degli Incubi
Kuman Thong
Pietra mobile dalla Racetrack Playa
Settore B - Reperti medici, anomalie biologiche umane ed animali, presunti mostri o creature inconsuete
Teschio di Capriolo con corna difformi
Verme della Morte della Mongolia
Vipera cornuta del Deserto
Topo Bicefalo Mummificato
Il Re dei Ratti
L'Uomo Nutria del circo Barnum
Joseph Merrick, "the elephant man"
Phasmidia Leach, le vere fate della Malesia
Il cranio di Cartesio
Piccola mummia antropomorfa
Bezoario di Elefante
Settore E - Oggetti esoterici e relativi a vicende particolari e soprannaturali. Questi oggetti DEVONO essere custoditi all'interno della "Sala Rossa" del museo.
Il Portagioie di Catherine
La Reliquia di padre Constant De Pedrosa
Demone incarnato mummificato
Il quadro Maledetto
Valigia di Hectorio Rauchel, ammazzavampiri
Chiodi di una Bara di un Esoterista del 1800
Cassetta per rituali Voodoo
Homunculus Type 01
Homunculus "Homus Maritimus"
Catena da "Execution Rock"
Artefatto di Sumatra
Cassa con concretizzazioni da Stregoneria
Il libro delle Streghe
Mike, la bambola infestata
Manu 106, la bambola dell'esorcista
Gustav
Il Necronomicon.
Settore M - Oggetti relativi al mondo Marino, resti di pesci rari.
Pesce Palla e Tetradotossina
Vescovo di Mare
Resti di Sirena (Jenny Haniver)
Stella Marina Testa di Gorgone
Cucciolo di Drago del Madagascar
Dente di Megalodonte
Scultura tassidermica di Pripyat
Trota pelosa canadese
Settore F - Oggetti facenti parte del folklore e delle leggende
Dente di Lepricauno
Drago conservato sotto vetro
Fate mummificate
Fata dei Dentini
Resti di un Basilisco
Resti di un Kappa giapponese
La Creatura misteriosa dal Sud Africa
Camazotz, il dio Pipistrello
Resti della Bestia di Gevaudan
Mano di un Goblin
Gnomo Mummificato
Cintura di Licantropo
La Mandragora
Il Chupacabras
Settore V - Oggetti non classificabili in altre categorie
Una strana valigia messicana
Manufatto Africano sconosciuto
Reperti del caso del Mostro di Firenze
Teschio rituale tribù Asmata
Su Mazzolu di S'accabadora
Placca di pietra con volto umano - Belmez
Il cuore degli Amanti di pietra
Settore H - Oggetti facenti parte della spedizione in Amazzonia
Parte prima: Pterygota Antropomorphus
Bambole dall' Isola de Las Munecas
Belzebufo Ampinga Spinato
Tsantsa della tribù Shuar - Jivaros
Tsantsa della tribù Aguaruna - Jivaros
La reliquia di padre Constant De Pedrosa.
| la reliquia |
Oggi vi presentiamo un pezzo proveniente direttamente da Santa Cruz. Quando il professore si trovava in America, qualche decennio fa, fu contattato da uno dei suoi collaboratori presso quello che restava di una vecchia missione religiosa a pochi chilometri da Santa Cruz. Quello che trovarono si trova in una delle pagine del suo meraviglioso diario di viaggio. Ecco di seguito alcune foto e la descrizione della reliquia.
| la reliquia aperta. |
| la mano mummificata e le chiavi di Constant de Pedrosa |
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| quello che restava della missione. |
La Katana Masamune
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Il Portagioie di Catherine
ref. n°12- scaffale n°5- settore E
Ecco un altro oggetto molto particolare della collezione del professor De Benedettis: il portagioie della piccola Catherine, una bambina francese sfortunata, il cui spirito sembra vivere ancora ed essere legato al suo portagioie; unico oggetto ritrovato della sua stanza andata distrutta. Ecco la sua storia, come riportata nel diario del professore.
giovedì 26 dicembre 2013
La Collezione impossibile di Christian Alpini e la strana storia del Professor DeBenedettis
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| Christian Alpini, nel suo museo. |
Non aveva ancora compiuto 13 anni, quando affascinato da tutto quello che non riusciva a spiegare, Christian Alpini si rese conto che tutt'intorno al sottile velo di realtà che ricopriva il mondo, esisteva un'altra realtà fatta di misteri, di leggende e di racconti effimeri, sempre in bilico tra mito e concreto. Iniziò allora, da un piccolo paese a nord della Toscana, la sua ricerca in quel campo misterioso e affascinante. Da allora sono passati molti anni, e quella che era iniziata come una passione, man mano ha preso sempre di più il sopravvento e dopo aver scritto centinaia di articoli, libri e sceneggiature, è riuscito a mettere insieme una delle più grandi collezioni di oggetti "particolari" ed unici in Europa.
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| Un articolo del 2014 |
Imbattutosi durante le sue ricerche, nella misteriosa quanto evanescente storia del prof Icaro De Benedettis, decide di ispirarsi alle sue "gesta" per organizzare la sua collezione e trasformarla in un museo vero e proprio.
Il Professor Icaro De Benedetti lascia un'eredità scomoda per il panorama scientifico, ma anche immensamente interessante e meritevole di essere vista almeno una volta.
Il diario si ferma al 2000. Si presume che il professore sia morto all'età di 101 anni, ma sulla sua imbarcazione-abitazione non è mai stato rinvenuto il suo cadavere.
| L'imbarcazione utilizzata come casa da DeBenedettis |


















