venerdì 18 marzo 2016

Chiodi della bara di un esoterista del 1780


ref. n°6- scaffale n°1- Settore E



Contenuti in una cassettina foderata in fintapelle blu, nel ripiano più basso dello scaffale 1 del settore E, sono custoditi 3 chiodi utilizzati per la costruzione della bara di un esoterista torinese (nome sconosciuto poiché illeggibile sulla targhetta) vissuto alla fine del 1700 e morto nel 1804 dopo una lunga malattia indotta probabilmente tramite un rituale di magia nera. Tutti i 12 chiodi della bara furono dichiarati "reliquie maledette" dalla curia torinese e separati in gruppi di tre. Ogni cassetta fu poi spedita in 4 città italiane (non si conoscono i luoghi) con l'ordine tassativo di non riunire per nessuna ragione i 12 chiodi. L'interno della cassetta è imbevuto di acqua benedetta ed i chiodi non dovranno mai essere rimossi per periodi superiori a 60 secondi dalla loro custodia. (così riporta la targhetta).




Nel mondo esoterico i chiodi delle bare hanno un forte valore simbolico e spesso sono utilizzati per rituali di magia nera e magia Vodun (voodoo). Opportunamente "trattati" sembrava potessero svolgere particolari rituali quali la malattia fisica, e la necrosi degli arti inferiori.


Attualmente la cassetta è custodita nella "Sala Obscura" del museo, dove sono stati praticati tutti i rituali di contenimento per eventuali energie negative.